La Cremazione a Torino
Specializzati in funerali con cremazione Torino, in Grassotti Onoranze Funebri, offriamo servizi alle famiglie di Torino e provincia dal 2010.
I momenti successivi al decesso di un familiare possono essere molto difficili ma saremo al vostro fianco per aiutarvi.
Contattateci al numero 0116618437 o al 3891584150, attivo 24h/24, tutti i giorni dell’anno e un nostro addetto vi assisterà in ogni vostra necessità.
L’esperienza, professionalità e discrezione della nostra impresa di onoranze funebri e cremazione Torino saranno al vostro completo servizio.
Abbiamo creato una breve clip video che riassume i costi, i passaggi burocratici e le opzioni alternative che interessano la cremazione a Torino, prenditi due minuti per fartene un’idea:
Cremazione a Torino: Vuoi sapere di più?
Cenni Storici
Grazie al Papa Paolo VI, nel lontano 1963, i cattolici sono lasciati liberi di scegliere la cremazione.
L’incenerimento è dunque per la Chiesa una modalità rispettosa del cadavere allo stesso modo dell’inumazione. Il fuoco non tocca l’anima, dissolve solo più in fretta la parte corruttibile della persona.
Anche il nostro attuale Papa Francesco ha ribadito la liceità della cremazione, anche se per la Chiesa Cattolica è preferibile che i corpi dei defunti vengano seppelliti nei cimiteri o in altri luoghi sacri.
La Chiesa afferma inoltre l’assoluta contrarietà alla dispersione delle ceneri e all’affido delle stesse ai familiari.
Statistiche Cremazione
Secondo i dati raccolti e pubblicati dalla Cremation Society of Great Britain, la cremazione è una pratica sempre più diffusa.
Il primato mondiale spetta al Giappone, dove la cremazione coinvolge il 99,9% dei decessi.
Anche in Italia è in continua ascesa, nonostante il nostro 21,18% ci assesti in posizione notevolmente distaccata rispetto ad altri paesi europei.
Il Piemonte e Torino (rispettivamente con 13.968 e 3.706 cremazioni), sono invece in cima alla classifica regionale per numero di cittadini che decidono per questa forma di sepoltura.
(Dati: ISTAT, SEFIT Federutility: Federazione dei Servizi Funerari Italiani).
Riflessioni
Grassotti Onoranze Funebri è sensibile alla scelta cremazionista.
I motivi sono semplici e possono essere sintetizzati in tre punti fondamentali:
- È una scelta etica, moderna e definitiva (non lasciando essa incombenze alle generazioni future). Vi è la possibilità di conservare le ceneri del proprio caro vicino a sé, nella propria abitazione, tumularle al cimitero o disperderle in natura.
- È un’opzione economica ed ecologica. Oggi a Torino con meno di 1.000 € si possono cremare i resti del proprio congiunto.
- La Cerimonia presso i Templi crematori è personalizzata, toccante e partecipativa. Si possono scegliere i brani musicali che si ritiene più adatti, o che amava la persona cara. Il commiato può essere tenuto da un cerimoniere e parenti ed amici possono portare il proprio contributo.
Ancor più delle altre opzioni, quella della cremazione è corretto definirla una “scelta” nel senso stretto del termine.
Se per tradizione siamo portati a pensare che, a naturale conclusione della vita del proprio caro, sia logico optare per il seppellimento a terra o per la tumulazione in un loculo, la cremazione è una preferenza più orientata ed è percepita da molti ancora come “alternativa”.
Per evitare ripensamenti, ci sentiamo di riservare un consiglio, in special modo alle persone molto sensibili o suggestionabili, e suggerire una riflessione accurata prima di percorrere questa via (soprattutto quella dell’affido familiare), che rimane per i motivi sopracitati encomiabile e in linea teorica consigliabile, ma forse non adatta a tutte le persone.
Cremazione Torino: forse non sapevate che...
Questa sezione si rivolge alle persone che sono chiamate ad occuparsi della cerimonia di cremazione del proprio caro.
Nelle righe seguenti non troverete cenni storici su questa pratica ormai diffusa e conosciuta, né una descrizione del suo caratteristico processo, bensì consigli pratici per farsi trovare un po’ più preparati (in termini di passaggi burocratici e costi) in vista dell’approssimarsi all’evento luttuoso.
Per il carattere irreversibile del processo che trasforma il corpo in cenere, la burocrazia che regola la cremazione consta di passaggi se possibile ancor più rigorosi di quelli che riguardano le altre modalità di seppellimento.
In caso di cremazione, i carteggi medici del defunto si “arricchiscono” di un documento che “esclude la morte con sospetto di reato”; pertanto, affinché questo specifico atto venga prodotto, è bene che la famiglia chiarisca da subito al medico deputato che si è deciso per questa particolare tipologia di funerale. Sarà d’aiuto all’Impresa funebre nell’ottimizzare i tempi del disbrigo pratiche.
Documenti medici a parte, la fa da protagonista l’istanza di cremazione, una dichiarazione che i congiunti del defunto sono chiamati a sottoscrivere al fine di ottenere l’autorizzazione alla cremazione.
L’onere della firma spetta agli “aventi titolo”, individuati nelle seguenti figure:
- marito o moglie della persona defunta,
- in assenza del coniuge, i figli
- se la persona mancata non aveva figli, i genitori
- e poi i fratelli
L’ordine di questa “staffetta” è tassativo e nessun “avente titolo” può astenersi senza compromettere la procedura di rilascio del permesso.
Nell’evenienza che siano chiamate alla firma persone che vivono ad esempio fuori dall’Italia, si procederà ad un’azione di coordinamento tra lo stato civile del Comune in cui la persona è mancata e quello estero del parente in questione.
In caso di separazione tra la persona mancata e il suo coniuge, è necessario che la sentenza di divorzio sia passata in giudicato, in caso contrario sarà chiamata a decidere e firmare la figura che da un punto di vista legale risulta ancora essere il consorte.
Si è parlato di una burocrazia particolarmente rigida: a riprova di ciò basti pensare che, per legge, la firma dell’istanza va apposta direttamente presso lo stato civile, alla presenza di un funzionario addetto.
Solo in qualche Comune può accadere che alle Imprese venga concesso di fare da tramite.
L’eventuale esistenza di uno scritto olografo firmato dal defunto prima del decesso come lascito della propria volontà, non semplificherà il quadro appena illustrato.
Per fare valere tale auto-dichiarazione, infatti, si è costretti a riservare ad essa il medesimo trattamento di un testamento, quindi a coinvolgere un notaio e a rispettare dei tempi che non consentirebbero la celebrazione del funerale prima di svariati giorni.
L’unica situazione che non prevede la firma dell’istanza di cremazione (procedura che, in presenza ad esempio di tanti figli residenti in luoghi diversi, può rivelarsi quantomai articolata) è quella in cui la persona defunta risulta iscritta alla Socrem.
In questo caso è fondamentale che, al momento dell’iscrizione, sia stata anche decisa una destinazione per le proprie ceneri. Quindi che si sia scelto tra: tumulazione, affido familiare o dispersione in natura. In breve, ecco di cosa si tratta:
- Tumulazione: inserimento delle ceneri del proprio caro in una celletta oppure in un loculo già occupato da un parente stretto.
- Affido familiare: la possibilità di custodire le ceneri nella propria abitazione (possibilità di cui chiunque può beneficiare, purchè, come detto, opportunamente delegato dagli “aventi titolo”).
- Dispersione in natura: lo spargimento delle ceneri per cielo, terra e mare. A Torino è possibile solo sulla collinetta del Roseto, spazio apposito all’interno del Cimitero Monumentale (ma la legislazione in materia cambia radicalmente anche tra comuni limitrofi).
Sulla scorta dei dubbi che a questo proposito ci sottopongono di frequente le nostre famiglie, riteniamo opportuno ricordare che un’opzione non vale l’altra.
In altri termini, nel caso si sia scelto l’affido non sarà possibile, a distanza di tempo, procedere alla dispersione.
Potrebbe sembrare una limitazione illogica, ma in realtà questa apparente forzatura trova la sua spiegazione nel ruolo di meri “ambasciatori” di cui sono investiti i famigliari del defunto: si tratta di portare a compimento un’ (altrui) ultima volontà, che gioco forza è una e una sola, e non può cambiare nel corso del tempo, a decesso avvenuto.
Un ulteriore notazione che può risultare utile: in caso di affido familiare, il ritiro delle ceneri è delegabile (occorre poi che la persona cui è affidata la custodia dell’urna comunichi alla Socrem di averla ricevuta). In caso di dispersione invece non è contemplata nessuna procura, ed essa dovrà avvenire alla presenza dell’ “avente titolo”.
Vediamo per finire gli oneri comunali e di cremazione per un decesso nella città di Torino.